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Quattro capi dell'atelier Giuliacarla Cecchi al Museo dell'Hermitage

6 Mag 2019

Quattro capi dell’atelier Giuliacarla Cecchi sono stati selezionati dal Museo Statale di San Pietroburgo per essere esposti in una nuova ala dedicata alla storia della moda e del costume. Gli abiti sono stati scelti da Marina Blumin, capo del nuovo dipartimento acquisizioni dell’Hermitage – Museo Statale di San Pietroburgo, che ha avuto modo di entrare in contatto con l’atelier Giuliacarla Cecchi, in occasione della VI edizione del Costume Colloquium a Firenze. La biennale organizzata dalla Fondazione Romualdo Del Bianco – Life Beyond Tourism per riflettere sulla Moda passata, presente e futura, in tre giorni di incontri internazionali, interculturali e multidisciplinari.
Due dei pezzi selezionati dal museo russo sono protetti da brevetto fin dal 1996, la terza creazione è un robe-manteau bianco che innova la lavorazione dei NASTRI dal metodo storico di Giuliacarla Cecchi del 1978, mentre il quarto vestito è un semplice abito lungo in seta operata con avvolgenti fasce di strass.
All’interno del museo sono conservati anche i sontuosi abiti dell’XVIII e XIX secolo appartenenti ai membri delle famiglie degli Zar, i preziosi vestiti appartenuti alle donne della nobiltà russa, le imponenti divise dell’esercito dell’Impero russo a confronto con la migliore maestria della Moda Europea contemporanea.
Giuliacarla Cecchi è stata la prima donna, creatrice di moda, fiorentina, ad essere accolta dal 1990 alla Galleria del Costume, attualmente Museo della Moda di Palazzo Pitti. Da trent’anni la maison è condotta dalla figlia Pola, mente creativa dell’azienda.


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