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Con.te.ne.re dall’oggetto al corpo. Varianti di scala nell’Artigianato e nel Design a MIDA 2025

28 Mar 2025

“Con.te.ne.re dall’oggetto al corpo. Varianti di scala nell’Artigianato e nel Design” è il titolo della mostra promossa da Fondazione CR Firenze, realizzata da OMA e curata da ADI Associazione per il Disegno Industriale, Delegazione Toscana, che si inserisce ancora una volta nel contesto espositivo della Fortezza da Basso per celebrare l’89esima edizione di MIDA.

All’interno della Sala della Volta dei Quartieri Monumentali, la Mostra si concentra sul tema del “contenimento” esplorando la sua valenza funzionale e simbolica attraverso produzioni di artigianato e design italiano. Vengono esplorati diversi aspetti del contenere, dalla sua funzione pratica di racchiudere oggetti e fluidi, alla sua valenza simbolica di accoglienza e custodia. La mostra esplora il rapporto primario tra contenitore e contenuto, tra spazio e identità, tra individuo e collettività, attraverso oggetti che narrano, custodiscono, trasformano, accolgono, proteggono: contenitori di memoria, di senso, di futuro.

L’esposizione offre un’interpretazione poliedrica del concetto di “contenimento”, stimolando le riflessioni dei visitatori attraverso una serie di elementi emblematici, a partire dalla replica di uno dei due Telescopi di Galileo Galilei (1564-1642) conservata al Museo Galileo di Firenze che testimonia il desiderio umano di contenere la sfera celeste, ovvero la capacità di racchiudere e comprendere l’immensità dell’universo attraverso uno strumento di osservazione.

La riflessione sullo spazio che ci contiene e in cui agiamo evoca richiami filosofici e fisici, uniti a una visione antropologica che considera gli oggetti parte integrante dei tessuti sociali. I manufatti sono così letti come veri e propri agenti sociali, capaci di generare dinamiche di reciproca influenza in relazione diretta con le persone.

Il percorso espositivo richiama i prototipi della tradizione regionale evidenziando il legame con le tecniche e le forme del passato, come la produzione contemporanea sarda di Assemini oppure l’ispirazione ai reperti archeologici di Paestum che sottolineano l’influenza della storia e dell’arte antica sulla produzione ceramica. L’uso del grès nei toni naturali rappresenta un passaggio verso materiali più resistenti e versatili. L’approdo ai grandi vasi in terra rossa stampata in 3D dimostra l’adozione di tecnologie all’avanguardia. Le lavorazioni in spicchi o a doghe in cartone evidenziano la sperimentazione con materiali e forme innovative.

Le opere in mostra:

Opere e manufatti premiati con il Compasso d’Oro ADI, insieme a progetti di ricerca e sperimentazione, delineano una mappa del design e dell’artigianato come linguaggio del “contenere”, inteso non solo come gesto fisico e necessità di accoglienza ma come riflessione culturale, etica e poetica. Il “Servizio in Colonna” di Ginori premiato nella prima edizione del Compasso d’oro nel 1954, rappresenta un esempio emblematico del dialogo tra design e urbanizzazione, tra spazio e comportamenti sociali. Risolve l’esigenza del minimo spazio occupato dal servizio da tavola con la sovrapposizione verticale degli elementi. Lo stesso principio di verticalità si ritrova nella libreria Ptolomeo di Opinion Ciatti, insignita del Compasso d’Oro nel 2004. Il concetto di “contenere” si estende anche all’ambito della conservazione, con il sistema sottovuoto Takaje Vacuum Seal (Compasso d’Oro 2014), fino ad arrivare alle tecnologie per il contenimento del suono, come il sistema Flap di Caimi, premiato nel 2016.

Dalla Margarita di Roberto Matta -trono tribale, Ultramobile– “opera d’arte funzionale” per adattare in modo sorprendente l’oggetto surrealista all’uso quotidiano, alla Scatola dei Sentimenti di Augusto Betti, dove l’atto di aprire svela emozioni e poesia; dall’evocazione totemica dell’Elmo di Takahama, al modulo archetipico e impilabile dei vasi Torsi di Bitossi, ogni pezzo attiva un dialogo tra interno ed esterno, forma e funzione. Nel progetto Segni Ibridi di Federico Giustozzi, la Tesi di laurea dell’Università ISIA FAENZA (relatrice di Tesi Prof.ssa Sabrina Sguanci, correlatori Prof. Lorenzo Paganelli, Dott. Santo Monteforte _ Sacmi) premiata dal MIUR sezione Design 2024, mostra un robot intelligente che registra e replica gesti artigianali, aprendo nuovi orizzonti alla trasmissione del saper fare

Accanto a questi, icone del design toscano come la poltrona Joe di Poltronova, la Rose Chair di Masanori Umeda per Edra, testimoniano come il contenere possa diventare anche espressione simbolica, affettiva, sensoriale.

Le opere in mostra sono realizzate da maestri artigiani e da designer che attraverso materiali innovativi, design funzionale estetico, espressioni di multifunzionalità e di sostenibilità rappresentano le molte varianti sul tema del contenere. Ecco che le opere di produzione contemporanea pur rispondendo agli stessi principi, acquisiscono nuove scale, materiali e funzioni: poltrone, vasche da bagno, librerie e spazi architettonici provenienti da archivi di design e manifatture contemporanee si alternano come a presentare, in un dialogo multidisciplinare, tanti aspetti dello stesso tema, quello del contenere.

Ugo La Pietra ci invita a una riflessione etica e poetica, con i suoi manufatti-casa che interrogano i confini tra spazio privato e collettivo, tra abitare e appartenere. Che dire del suo iconico Salvadanaio di Albisola?  Esprime come il design possa coniugare funzionalità, estetica e ironia, radicandosi nel contesto culturale e territoriale e riferendosi alla “parsimonia” ligure. È espressione di un’ironia sottile, che trasforma un oggetto quotidiano in un poetico simbolo culturale. Oppure la cornice sinuosa dello specchio UltraFragola disegnato da Ettore Sottsass Jr per Poltronova, ispirato alla forma di una chioma femminile ondulata, che è diventato un simbolo di innovazione e unicità fin dal suo debutto nel 1970, epoca di libertà creativa e di ricerca di nuove forme espressive.

Le forme espressive contemporanee sono anche quelle che ci offre l’artista colombiana, Marta Pachon Rodriguez, faentina di adozione, che esplora la connessione tra l’erotismo umano e la natura animale, creando opere che evocano sensualità e mistero nella serie “Sein-oursin” (dal francese: seno-riccio) esempio emblematico di questa fusione, combinando forme umane e marine in modo suggestivo. L’influenza del “Realismo Magico” di Gabriel Garcia Marquez si riflette nella creazione di titoli e concetti bizzarri, che mescolano realtà e fantasia con le serie dei “Mondi fluttuanti” ispirate alla ricerca etnografica nel Mediterraneo.

L’allestimento si sviluppa per “isole visive”, la disposizione generale è fluida ma gerarchica, con un’attenzione alla centralità visiva e alla profondità prospettica. La regia dello spazio guida la percezione e invita il visitatore a muoversi lungo una sequenza narrativa ben definita.  Elementi grafici verticali scandiscono lo spazio, fungendo da marcatori concettuali e visivi, con scritte che richiamano il titolo della mostra e ne sottolineano il tema portante.

Video e animazioni sono integrate al percorso espositivo per illustrare le diverse scale di osservazione, dall’infinitamente piccolo all’universale, dall’intimo al collettivo. I contributi video offrono un approfondimento delle opere esposte, con uno sguardo ravvicinato sul lavoro degli artigiani e si articolano in diverse sezioni.

CON TE NE RE il corpo umano: microspazi e design modulare, dalle Tiny Houses alla Nakagin Capsule Tower, fino alla nautica di alta gamma dei Cantieri San Lorenzo, dove ogni centimetro diventa funzione e accoglienza. CON TE NE RE i gesti umani: da una Tesi premiata dal MIUR, un braccio robotico antropomorfo in azione mostra come la tecnologia possa memorizzare e replicare la manualità umana, trasformando il gesto in memoria contenuta e trasmissibile. CON TE NE RE il suono: nel cuore degli Open Lab, la camera riverberante diventa metafora di uno spazio che contiene onde sonore per analizzarle e restituirle: un “contenitore” di conoscenza acustica avanzata. CON TE NE RE la luce / il cielo: dal Museo Galileo, i video dedicati all’ottica e al cannocchiale mettono in relazione il nostro occhio – contenitore sensibile di immagini – con lo spazio cosmico. Il modello tolemaico del cielo restituisce la dimensione simbolica del contenere l’infinito nella forma finita della rappresentazione.

I video sono parte integrante della mostra, uno strumento narrativo che approfondisce e articola il tema del contenere e dell’essere contenuti in ambiti e scale diverse: il corpo, la casa, il gesto, il suono, la luce, il cielo.

Aziende presenti in mostra:

Angelo Lussiana, Antonio Lupi, Atelier Nuanda, Bertozzi & Casoni, Bhumi Ceramica, Bitossi, Cantieri Sanlorenzo, Caimi Brevetti, Cristalleria Nuova Cev, Edra, Elica Studio, Facem, ISIA Faenza-SACMI, Manifattura Richard-Ginori, Marta Pachon Rodriguez, Opinion Ciatti, Paradiso Terrestre, Poggi Ugo terrecotte, Poltronova, Sabrina Sguanci Baroni Studio, SFceramica, Ugo La Pietra, Walter Usai

Un particolare ringraziamento al Museo Galileo di Firenze

La mostra è promossa e sostenuta da Fondazione CR Firenze 

Realizzata da OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte

In collaborazione con ADI – Associazione per il Disegno Industriale

ADI è la memoria storica e rappresenta l’identità vivente del Design italiano. Riunisce i principali protagonisti del Sistema del Design Italiano: progettisti, imprese, distributori, scuole e università, esperti di design attivi nei centri di formazione e di ricerca, case editrici, scrittori, storici, critici e giornalisti, enti e associazioni. Il Premio Compasso d’Oro rappresenta il massimo riconoscimento al merito del progetto, del prodotto, della ricerca e la Collezione Storica del Compasso d’Oro ADI, nel 2004 è stata dichiarata dal Ministero per i Beni e Le Attività Culturali “di eccezionale interesse storico”. ADI ha contribuito a posizionare il design italiano e il Made in Italy all’avanguardia del gusto contemporaneo, consentendo al nostro paese di acquisire una riconosciuta leadership internazionale, collabora con il MISE e la Farnesina per la promozione del Made in Italy con mostre internazionali, convegni e pubblicazioni, cura l’organizzazione dell’Italian Design Day.

ADI Design Museum è uno dei più grandi musei d’Europa dedicati al design.


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