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Riapre il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti

2 Gen 2024

Ci sono il ‘mantello-kimono’ creato da Mariano Fortuny per Eleonora Duse, la tunica ‘flapper’ anni Venti di Chanel, gli abiti da sera di Elsa Schiaparelli, ma anche le creazioni di Emilio Schubert, il sarto delle dive negli anni Cinquanta come Gina Lollobrigida e Sophia Loren. E ancora, le stravaganze geometriche del vestito di Patty Pravo ideato nei primi Ottanta da Gianni Versace e l’allure da sogno della collezione di Gianfranco Ferré per Dior negli anni Novanta.

La storia del gusto nella moda nel secolo dai mille stili, il Novecento, insieme a quella dei primi anni del millennio attuale è ora esposta e raccontata attraverso una selezione di capolavori nel rinnovato Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, che da dicembre ha riaperto dopo tre anni con un complesso lavoro di riallestimento. Sono 12 le sale, oltre l’ottocentesco Saloncino da Ballo che tornano così ad essere visitabili a quarant’anni dalla fondazione di questa sezione delle Gallerie.

Si inizia con una selezione di oltre 50 abiti tra quelli che ne costituiscono il vanto, corredati da una sontuosa scelta di scarpe, cappelli ed altri accessori. L’inaugurazione di oggi costituisce il primo atto del rinnovo totale del Museo della Moda e del Costume: in primavera, infatti, saranno pronte per i visitatori altre dieci sale, con in mostra i più suggestivi costumi della nobiltà e aristocrazia dal Cinquecento all’Ottocento, insieme ad una sala interamente dedicata ai gioielli.


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