News ed Eventi

Il nuovo numero dei “Quaderni – Amici di Doccia”

22 Feb 2019

Un nuovo numero della rivista di studi annuale Quaderni, pubblicata dall’Associazione Amici di Doccia, uno spazio interamente dedicato alla storia della Manifattura di Doccia prima e Richard-Ginori poi, con il quale l’Associazione intende promuovere la ricerca e condividere notizie con lo scopo di raggiungere un pubblico sempre più vasto e interessato.
A futura memoria dell’acquisizione del Museo di Doccia da parte dello Stato, avvenuta all’inizio del 2018, si è voluto dedicare l’articolo di apertura all’immobile che lo ospita, appositamente progettato da Pier Niccolò Berardi, audace emblema della cultura architettonica del ‘900 italiano. Durante quest’anno, in attesa di un progetto più ampio che metta al centro il rilancio dell’intero complesso museale, sono stati avviati i primi interventi di somma urgenza per arginare ulteriori danni all’edificio e alle opere ivi conservate.
Tra le più bisognose di interventi vi è un bassorilievo in terracotta in stato frammentario che, insieme ad altri modelli scultorei, sarà oggetto di una campagna di restauro grazie alla raccolta fondi organizzata nell’ambito della mostra Artigianato e Palazzo 2018. Riguardo a quest’importante opera settecentesca il saggio di Sandro Bellesi propone una nuova attribuzione.
I saggi di Laura Casprini Gentile e di Raffaella Ausenda indagano aspetti diversi della produzione ottocentesca, rispettivamente le forniture di vasi per farmacie e le maioliche artistiche del Museo Borgogna di Vercelli, presentando collezioni in parte inedite. Dal Museo di Vercelli proviene anche il magnifico piatto con aironi illustrato in copertina, esemplare unico firmato da Luigi Germinet e acquistato da Antonio Borgogna nel 1881 all’Esposizione Nazionale di Milano.
Il grandioso centro da tavola disegnato da Gio Ponti per il Ministero degli Esteri negli anni Venti ebbe una genesi travagliata a causa delle continue modifiche imposte dalla committenza per accentuarne l’iconografia fascista: la vicenda è ricostruita da Oliva Rucellai nel contributo che presenta le varianti imposte dal Ministero e la composizione finale approvata e inviata ad alcune selezionate ambasciate, tra le quali quella di Lisbona dove ancora oggi il centro tavola è in uso.


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