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I finalisti del Premio La Grande Bellezza in mostra

26 Ott 2022

Fino alla fine di aprile 2023 all’hotel Rosa Grand Milano – Starhotels Collezione si possono ammirare le 10 opere finaliste del premio La Grande Bellezza unite sotto il tema “La Bellezza della Natura”.
Il premio è il fiore all’occhiello tra i progetti di mecenatismo contemporaneo nato dalla passione di Elisabetta Fabri, Presidente e AD di Starhotels, primo gruppo privato alberghiero italiano che crede e investe nell’alto artigianato italiano per il rilancio della bellezza dei mestieri d’arte. Con il supporto scientifico e progettuale di OMA, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Gruppo Editoriale e l’illustre giuria composta da esperti di arti applicate nonché noti designer, personalità del mondo del lifestyle e esperti di arte e cultura, Starhotels ha presentato la nuova sfida creativa dei maestri artigiani, premiando nel cuore di Milano il vincitore del Concorso e allestendo nella preziosa library dell’Hotel Rosa Grand Milano – Starhotels Collezione le dieci opere finaliste della seconda edizione del Premio dedicato all’alto artigianato e design.

Opere che fino al 9 gennaio resteranno esposte e ingresso libero. Si potrà così apprezzare l’opera vincitrice del piemontese Andrea Bouquet, il suo cabinet “Primitivo” realizzato interamente a mano. Tra i finalisti l’opera “L’Origine”, il tavolino con sassi di fiume, marmo biancone, oro veneziano antico, acciaio del noto atelier udinese di mosaico di Carraro Chabarik. Ancora per la seconda volta tra i finalisti del Premio, c’è la bottega fiorentina Bianco Bianchi dei fratelli Alessandro e Elisabetta che nel 2023 si apprestano a festeggiare settant’anni di attività celebrando così la storia di una tecnica tramandata di padre in figlio che con il giovane Leonardo vede il riuscito proseguo della tradizione. Il pannello “Giardino dorato” ne è l’esempio virtuoso di questa tecnica artistica.
Tra i finalisti anche la “Lady Bug” di Giordano Viganò, attivo a Meda che da oltre cinquanta anni esercita con passione e talento il suo grande magistero nel legno. Una scatola in massello di noce, ebano e ottone bronzato e pelle che si apre in due parti, simulando il movimento delle ali di una coccinella. E poi il Piatto centrotavola “Impronte2000” di Alessandra Piazza, studiosa di vetro che ha dato vita al Centro Sperimentale Europeo di Vetroricerca a Bolzano.
Ancora una volta finalista è anche Tonino Negri che ha presentato al concorso “Giardino fiorito” il vaso in grès e smalti che diviene giardino grazie a un’architettura fiorita che evoca uno spazio misterioso, un orto concluso, luogo di silenzio e meditazione. “Bark” di Samuel Costantini Dal Furlo è il vassoio in ottone riciclato, ispirato alla delicata e ipnotica trama di una ragnatela sulla corteccia di un albero caduto, mentre “Kormos” è il vaso in porcellana di FOS Ceramiche, manifattura faentina, racconta tecniche millenarie per mezzo di un linguaggio modernissimo, in costante equilibrio tra arte, artigianato e design.
E poi “Aequorea” Centrotavola in argilla caolinica, smalti e cristalline, composto da un pezzo bianco opaco, dove risalta la materia, in contrasto con il secondo, ispirato al colore dei fondali marini realizzato da Giuliana Collu, originaria di Assemini, fucina sarda di importanti vasai e ceramisti, che esegue interamente a mano le sue opere, realizzate con argille e smalti di svariate cromie.
Faentina d’azione ma Colombiana d’origine è Martha Pachon Rodriguez, conosciuta soprattutto per le sue sculture, installazioni luminose e concettuali e pezzi unici per interior, ha presentato “Mediterraneo”, il trittico decorativo in porcellana sul tema marino, ispirato alla preziosità del mosaico bizantino e alle antiche tecniche asiatiche del mosaico nerikomi.


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