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Giunto alla fine il Master in Sartoria del progetto DREAM

7 Gen 2011

37sSi è conclusa il 26 gennaio 2011 la tranche fiorentina del programma europeo DREAM (Design Recherche Europe Art Métiers) che ha visto la partecipazione di 10 aspiranti designer e sarte provenienti da 5 paesi europei. Dieci giorni, dieci ragazze, cinque abiti e cinque disegni, un’infinità di prove, ispirazioni, bozzetti, schizzi. Sembra letteralmente volato il tempo dal 17 gennaio quando un gruppo di ragazze provenienti da Francia, Spagna, Finlandia, Italia e Romania sono approdate nel laboratorio di sartoria Old Fashion. Lo raccontano con orgoglio ed emozione i due insegnanti del corso, Irma Schwegler maestra sarta specializzata in tessuti naturali e Daniele Davitti, giovane Designer proveniente dal Polimoda, ma con una solida esperienza internazionale alle spalle. Correndo a ritroso con la memoria a quel 17 gennaio sembra veramente impossibile che le ragazze abbiano prodotto così tanto, che abbiano fatto tanti progressi, che siano anche riuscite a stringere una forte amicizia coronata da episodi di collaborazione reciproca toccanti (non di rado è capitato che alcune saltassero le pause loro concesse per aiutare l’amica in difficoltà, indietro nel suo lavoro). Così come gli insegnanti, Irma, Daniele e Marie Astier, esperta in tinture vegetali che oltre a collaborare con Irma nella classe della sartoria, ha svelato alle ragazze i segreti della tintura vegetale con due lezioni che si sono tenute presso l’Atelier degli Artigianelli. Sono stati loro che con il loro entusiasmo e la forte passione per il lavoro hanno trascinato il gruppo attraverso le fatiche e le difficoltà, i momenti di scoraggiamento e di entusiasmo. Un percorso che seguiamo attraverso il diario delle ragazze che hanno partecipato:

17 gennaio. Si inaugura il Master presso la sartoria Old Fashion. Il professor Maracchi, racconta delle attività di OmA, dell’impegno nella formazione e dell’importanza di consolidare una rete di collaborazioni a livello internazionale anche in funzione di progetti di formazione transnazionali. Si presentano gli insegnanti Irma Schwegler, insegnante di sartoria e responsabile del progetto, Marie Astier, sua assistente in sartoria e insegnante di tintura vegetale, Daniele Davitti, Designer che guiderà la classe delle disegnatrici. Le ragazze si dividono in due gruppi, cinque in sartoria e cinque al disegno. Si formano le coppie che lavoreranno insieme, facendo in modo che sarta e designer provengano da paesi differenti e che possano apportare al microgruppo oltre alle loro professionalità, anche le tipicità nazionali e culturali.
Nel pomeriggio le ragazze si trasferiscono alla sede dell’OmA di via bufalini per fare una lezione sulla storia del Casentino con la storica del costume Costanza Menchi.
formaz. gruppo 518 gennaio. Giornata di intenso lavoro per i designers e per i dressmakers. I designers iniziano a tirar fuori le prime idee, i sarti iniziano a familiarizzare con il Casentino realizzando vari tipi di cuciture anche per prendere dimestichezza con la macchina da cucire. Una lunga giornata di studio, scambio di idee, di ispirazioni per arrivare al primo concept della mini collezione che avrà come capo centrale la gonna prevista dal progetto di studio. Designer e Sarti iniziano dunque a dialogare scegliendo ogni coppia l’idea della gonna da realizzare. Se il tempo sarà clemente aggiungeremo anche una stola o un top!
19 gennaio. I designers hanno finalmente il figurino definitivo. Inizia lo scambio con i sarti, per trovare punti di forza e svantaggio e soprattutto per capire insieme quanto il diegno sia realizzabile sartorialmente. I problemi e le difficoltà incontrati dovranno essere superati per arrivare a realizzare il cartamodello. Il pomeriggio tutti all’Atelier degli Artigianelli dove, dopo una lezione introduttiva della dottoressa Laura Bacci dell’Istituto Ibimet su lavorazione e coltivazione delle fibre vegetali, Marie Astier introduce le ragazze ai segreti della tintura vegetale.
20 gennaio. Per i designers è una giornata intensa di lavoro sulla collezione, mentre i sarti lavorano al cartamodello. Irma, Daniele e Marie, assistono le ragazze che non hanno ancora avuto esperienza diretta e che non sarebbero altrimenti in grado di ottenere da soli una gonna base.
21 gennaio. Prova su manichino! La mattinata si passa in sartoria: i sarti lavorano alla gonna e i designers procedono con la collezione. Il pomeriggio si torna agli Artigianelli dove Marie Astier tiene la seconda parte della sua lezione sulla tintura naturale del tessuto. Alcuni campioni di tessuto vengono tinti con piante differenti, tra cui la verga d’oro, la robbia, il campeggio.

29s22 gennaio. Costanza Menchi accompagna le ragazze alla fiera Pitti Bimbo, alla Fortezza da Basso. Le ragazze hanno un compito preciso: soffermarsi e intervistare il personale di tutti gli stand che si dedicano alla fibra naturale. Il successo è assicurato: un intero padiglione della fiera è dedicato a questo argomento. Il pomeriggio le ragazze sono un po’ stanche e si decide per una visita diversa che permetta loro di rilassarsi e divertirsi. Un artigiano a lavoro. Una piacevole visita alla bottega il Papiro dove il maestro Francesco Giannini realizza davanti alle ragazze la rinomata carta fiorentina. Ma il vero divertimento arriva quando il maestro Giannini invita alcune delle ragazze a cimentarsi nella idealizzazione di un foglio di carta.
23 gennaio.  E’ domenica, ma non per il nostro corso. Le ragazze dopo la giornata di visite di sabato sono ritemprate e si chiudono in sartoria per l’ultimo grande sforzo. Cucito e Design, si lavora senza sosta per portare a termine il lavoro. Le prime idee per il top si affacciano nella testa dei designers. Irma, Daniele e Marie insistono perché le ragazze facciano dei tentativi di drappeggio al manichino, convinti che toccare con mano la stoffa le aiuterà a trovare soluzioni più creative. E in effetti è così.
24 gennaio. Lunedì, il tempo stringe. Entro domani pomeriggio i capi dovranno essere portati all’OmA in previsione di un allestimento per la cerimonia di consegna di attestati di mercoledì. Le ragazze non si fermano un attimo. Insistono per poter iniziare prima il lavoro, escono sempre più tardi, la sera si portano il lavoro in albergo. Aniela Hanciuc, romena, da giorni lavora instancabilmente alla tessitura di un motivo tipico del suo paese da applicare sulla gonna che sta realizzando insieme alla collega francese.
25 gennaio. Ultimi ritocchi, prima di assistere alla lezione del pomeriggio con Costanza Menchi che dedica un lungo excursus alla storia della moda italiana per permettere alle ragazze di orientarsi anche con la nascita di uno stile e la sua evoluzione.
26 gennaio. E’ il giorno della consegna degli attestati. La cerimonia si terrà a mezzogiorno ma le ragazze sono qui già dalle dieci: ci tengono a vestire personalmente il loro manichino e a disporre nella giusta sequenza cronologica i lavori su carta.  Dopo un’introduzione generale del professor Maracchi, presidente OmA Toscana, e il contributo degli insegnanti Irma Schwegler e Daniele Davitti che raccontano lo svolgimento del corso, Aniela (Romania) e Katja (Finlandia) raccontano la loro esperienza nel progetto DREAM, descrivendo il capo realizzato e raccontando come sono arrivate a portare a termine il lavoro.

Un ringraziamento speciale a Irma, Daniele, Marie e Costanza che hanno seguito instancabilmente le ragazze, sostenendole e aiutandole e un grande in bocca al lupo a Sara, Ester, Luisa, Anziza, Emeline, Aniela, Anamaria, Veronica, Maria, Katja per un futuro pieno di successo.

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